I lavori della Cappella furono iniziati in gennaio dai membri dell’unità italiana che desideravano un luogo di preghiera.
Molti di questi uomini avevano appreso che le loro famiglie e parenti avevano perso la vita in alcune aree italiane occupate dal nemico prima del giorno della vittoria.
Non avendo fondi disponibili, eccetto quelli del battaglione dell’unità italiana, si fece largo uso di materiale recuperato nel deposito. Il denaro dell’unità italiana fu impegnato per il cemento, infissi leggeri, nuovi mattoni, linoleum e pittura. Vetrate dipinte furono acquistate grazie ad un fondo raccolto da alcuni Ufficiali del posto.
Il campanile è alto 65 piedi, largo 6 piedi, costruito di pietre e il disegno è fiorentino. Il vestibolo è romanico. Tutte le luci sono nascoste a produrre una illuminazione indiretta.
Le pareti sono ad assi ed il soffitto è di celotex. C’è una balconata sul retro, ma la caratteristica più singolare dell’interno è un coro a semi cupola.
Di particolare interesse, infatti, è la struttura della parte dietro l’altare. Con la forma di un quarto di globo, linee longitudinali e latitudinali risaltano in oro contro uno sfondo blu.
A grandi lettere d’oro è scritto: ET DIMITTE NOBIS DEBITA NOSTRA.
Il comando americano rimase ammirato dalla bellezza della costruzione e attraverso il suo interessamento la Marina donò la campana di una nave.