La volontà di avere la mostra a Pescara per onorare la memoria di mio nonno è maturata subito dopo averla vista nella sua prima esposizione al Monumentale di Milano. Quale migliore occasione del 65° Raduno Nazionale dei Bersaglieri nella mia città per organizzare la mostra, mi sono chiesto. Conoscendo personalmente il Magg. Sandro Di Cristofaro, Presidente della A.N.B. Sezione Pescara, e altri amici Bersaglieri ho proposto di inserire nel programma del raduno anche la Mostra.
L’occasione del nostro Raduno Nazionale dei Bersaglieri ha portato a Pescara il Museo Storico proveniente da Roma Porta Pia. In questo contesto, grazie all’interessamento dell’amico Mario Luigini, è stato realizzata anche una Mostra fotografica e documentale riguardante i prigionieri di Letterkenny tra i quali erano presenti tanti bersaglieri.
Nel portare il saluto di tutti i bersaglieri della Sezione di Pescara, voglio ringraziare Mario, ma soprattutto Voi che, con la Vostra presenza, avete ancora una volta portato quei sentimenti tanto cari a noi bersaglieri, quali la Patria, l’amore per quelli che ci hanno preceduto e di fratellanza tra i popoli.
Questi sono i veri valori da trasmettere ai nostri figli, ai nostri nipoti e Voi con questa presenza lo state facendo.
Gli stessi valori che hanno trasmesso i nostri soldati durante la prigionia e che ancora oggi unisce Voi nel loro ricordo.
Grazie per la Vostra presenza e buon lavoro.
Dopo il saluto del Presidente della A.N.B. Sezione di Pescara ha preso la parola lo storico Flavio Giovanni Conti illustrando ai presenti il lavoro svolto in questo ultimo anno con la ricerca di documentazione che si spande sempre più a macchia d’olio.
Dal primo convegno a Milano le famiglie dei prigionieri sono sempre più in crescita, e grazie a loro la documentazione raccolta che vedrà a breve la pubblicazione della seconda edizione del catalogo fotografico rivisto ed ampliato.
Durante l’esposizione della ricostruzione storica da parte di Flavio Giovanni Conti, il pubblico ha potuto fruire di immagini e foto d’epoca proiettate sullo schermo dietro il tavolo dei relatori.
Il Presidente dell’A.M.P.I.L Antonio Brescianini ha aggiornato i presenti sulle attività in corso e quelle in divenire.
Sono intervenuti Filippone Nicola e Sandro Marinelli primi cittadini di San Buono (CH) e Pianella (PE) in ricordo dei loro concittadini Sambrotta Domenico e Sambrotta Luigi, e Troiano Alberto.
Ho avuto vicino mio nonno fino all’età di 12 anni e non ho avuto modo di sentire direttamente dalla sua bocca dei racconti di quello che è stata la sua esperienza della guerra e degli anni di prigionia.
Poi un giorno arrivò una chiamata da Flavio Giovanni Conti che stava facendo una ricerca sui prigionieri di guerra in America e così siamo venuti a conoscenza di quello che era stata la vita in quegli anni da prigioniero di mio nonno e di tanti altri italiani. Gli unici ricordi che avevo erano alcune foto ed alcuni ritagli di giornali provenienti dai due campi dove era stato prigioniero (Camp Atterbury, Indiana e Camp Letterkenny, Pennsylvania) dove venivano riportate notizie di concerti con lui a direzione della orchestra formata dai prigionieri.
Con la condivisione da parte degli altri parenti dei musicisti abbiamo avuto altro materiale come nuove foto di quelle attività musicali svolte in quel periodo, appreso notizie di come hanno trascorso gli anni di vita da prigionieri che per molti sono svaniti al ritorno a casa in Italia ma che li hanno resi gli uomini che poi abbiamo conosciuto nelle nostre famiglie.
Tutto di questa mostra trasmette emozione, dalle lettere, da ogni piccola frase scritta su piccoli pezzi di carta, dalle innumerevoli foto, dalle opere realizzate dai prigionieri, la Chiesa e l’Anfiteatro, e mio nonno mi è apparso più vicino come fosse ancora qui a fianco a me…
La mostra fotografica, organizzata in concomitanza con il raduno nazionale dei bersaglieri, ha riscosso un grande successo ed avuto un grandissimo numero di visitatori.
Mario Luigini, nato a Vasto (CH) l’8/04/1911 ma residente a Pescara, fu richiamato alle armi nel 1935 e partì per l’Africa fasciando a casa la moglie e due figli.
Il 30 marzo del 1943 fu fatto prigioniero in Africa ed insieme ad altri 51.000 prigionieri italiani fu trasferito negli Stati Uniti.
Prima nell’Indiana a Camp Atterbury ed in seguito a Camp Letterkenny, in Pennsylvania, vicino a Philadelphia.
L’ottima conoscenza della musica gli permise di essere fatto responsabile delle attività musicali dirigendo la Banda, la Fanfara dei Bersaglieri e la dance orchestra “I pollastri”.
Tornato a Pescara lavorò come cassiere in attività storiche della città e poi fu assunto come bidello in una scuola elementare dove, vista la conoscenza della musica, organizzava con le classi delle manifestazioni canore.
È morto il 18/09/1981.
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